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Il Piccolo 31-05-2002

Accordo raggiunto tra la Regione e i rappresentanti della categoria dei negozianti. Subito il regolamento, a settembre la revisione delle norme

Centri commerciali, 4 anni a numero chiuso

Dressi: «I nuovi insediamenti della grande distribuzione verranno limitati all'indispensabile»

Resta un focolaio di polemica tra l'assessore e il presidente della Confcommercio di Pordenone: «Marchiori esprime opinioni politiche e di parte»

TRIESTE - Commercio: il nuovo regolamento «blinderà» la grande distribuzione per i prossimi quattro anni; a settembre la revisione della legge regionale. E pace fu tra Ascom e assessore regionale al Commercio Sergio Dressi, o quanto meno tra l'esponente della giunta e una consistente parte dell'associazione dei commercianti, sul regolamento attuativo ormai definito se proprio non in tutte le virgole, quando meno nella sostanza. Ieri a Villa Manin c'è stato l'incontro tra Claudio Ferri, presidente della Confcommercio del Friuli Venezia Giulia, e l'assessore, nel corso del quale sono stati illustrati gli esiti «della riunione di maggioranza - dichiara Sergio Dressi - con la conferma che la gran parte delle richieste avanzate dalle associazioni di categoria sono state accolte», in particolare quella che chiedeva l'istituzione di una regia regionale sulla grande distribuzione.

Il regolamento inoltre suddivide la regione in otto comprensori (uno ciascuno per Trieste e Gorizia, due per Pordenone, quattro per la provincia di Udine) e, rispetto alle proiezioni sulle disponibilità di superfici che i coefficienti tecnici hanno già individuato «ho potuto dimostrare - ancora Dressi - che la gran parte delle realizzazioni che hanno avviato l'iter procedurale di richiesta, andranno a coprirle, congelando di fatto le disponibilità per nuovi insediamenti di grande distribuzione per i prossimi quattro anni», ovvero per il periodo di vigenza del regolamento.

Uno sviluppo equilibrato, quello immaginato dall'assessore regionale, e che dovrebbe, a questo punto, dare il via libera ai progetti che riguardano Trieste (una richiesta), Gorizia (una domanda presentata), Pordenone (per dimensioni contenute) e Bassa friulana. Lo strumento attuativo della legge regionale non si occuperà invece di norme urbanistiche, che saranno recepite in sede di revisione della legge 52, la legge urbanistica. «Ora - invita Sergio Dressi - ci metteremo al lavoro per sottoporre subito dopo la pausa estiva a una completa rivisitazione della legge numero 8, con l'obiettivo di recepire le richieste avanzate dalle associazioni di categoria e di inserire anche alcune materie escluse perché disciplinate da altre leggi», come il commercio sulle aree pubbliche, la distribuzione dei giornali, i pubblici esercizi.

Tra alcuni giorni è previsto un nuovo incontro di maggioranza e con le categorie al quale presentare la bozza definitiva del regolamento. «Ci troviamo in una fase di proroga delle norme in vigore e se si vogliono chiudere le famose porte - considera Dressi - si deve arrivare all'approvazione di questo testo». Se sul piano delle norme Ascom e assessore hanno fatto pace, dal punto di vista dei rapporti personali tra Dressi e il presidente della Confcommercio di Pordenone, Alberto Marchiori, siamo invece ai minimi storici. In Consiglio regionale ieri Dressi ha risposto a una interrogazione presentata da Zoppolato e che aveva come oggetto dichiarazioni rese da Marchiori in relazione alla nuova legge elettorale. La replica contiene giudizi feroci sul presidente provinciale che «ha assunto nel tempo - ha dichiarato Dressi - posizioni di carattere politico. Posizioni raramente equilibrate e quasi mai collaborative» in relazione alle norme sulla legge elettorale e anche a quelle sul commercio. La sfida è proprio sul terreno di competenza, il commercio, laddove Dressi spiega di trovare un presidente dalle affermazioni «cangianti», dirette a volte verso una «forte liberalizzazione delle attività economiche, altre volte arroccate su posizioni conservatrici, spesso incomprensibili e basate su presupposti asseritamente tecnici ma di fatto politici o particolaristici».

Sta di fatto che la battaglia di Marchiori per impedire la realizzazione del centro commerciale di Fiume Veneto si è conclusa a suo favore: il parere della pianificazione territoriale dà ragione all'Ascom pordenonese.

Elena Del Giudice