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Il Piccolo 28-04-2002

Wwf e Legambiente replicano a Ciani

«Sulla Cartiera Burgo la Regione non decide: di qui il ricorso al Tar»

UDINE - Secca replica di Wwf e Legambiente all'assessore regionale all'Ambiente Ciani. «In merito al ricorso al Tar, relativo alla nomina di un Commissario per l'emergenza ambientale determinata dai reflui della Cartiera Burgo è stato detto ieri mattina a Udine - il WWF e Legambiente FVG respingono le accuse rivolte dall'assessore la cui violenza verbale, non riesce comunque a nascondere le evidenti responsabilità di una gestione improvvisata e inconsistente delle problematiche ambientali regionali». All'uscita di Ciani, che aveva parlato di «colpe» degli ambientalisti, questi ultimi rispondono imputando all'assessore e alla giunta «la totale assenza di politiche e strategie che, nel rispetto delle norme europee e nazionali esistenti, permettano una gestione del territorio tale da non mettere a grave rischio le valenze naturali e gli ecosistemi regionali».

Un comportamento, incalzano i due movimenti verdi, che trova conferma nel tentativo di continue richieste di commissariamento, «che segnano una frattura, grave e inusuale, nell'ambito di competenze e funzioni, fino ad ora, in capo all'amministrazione regionale». La nomina di un commissario, come previsto dal decreto sulla Protezione civile, ha senso, secondo i due referenti ambientalisti, «in una prima fase emergenziale dove, la messa in sicurezza dell'evento, può richiedere misure straordinarie, ma in alcun modo può diventare prassi per superare l'incapacità amministrativa».

Nel mirino finisce anche l'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente), liquidata seccamente («risulta quanto mai straordinario che situazioni di estrema gravità -ampiamente conosciute- non siano conseguenza e non trovino conferma nelle risultanze delle diverse reti di monitoraggio del territorio esistenti». E' in questo contesto, dunque, che Legambiente FVG e WWF hanno presentato ricorso al Tar, regionale e del Lazio, chiedendo che venga annullata la nomina del commissario ad acta per la cartiera Burgo e venga ripristinata una gestione della situazione che non prescinda in alcun modo, e non preveda deroghe, dalle norme vigenti di tutela ambientale e di tutela della salute, con chiaro riferimento all'ecosistema del Tagliamento.

«E' del tutto inspiegabile che, a tutt'oggi - denunciano gli ambientalisti - non sia stato in alcun modo chiesto alla proprietà di assumersi le proprie responsabilità affermando, prima di tutto, l'interesse al mantenimento dello stabilimento di Tolmezzo e la presentazione di un piano aziendale che, ripristinando l'emissione di reflui a norma di legge, quantifichi il reale problema occupazionale e ne preveda una soluzione. Elementi, questi, non di poco conto a fronte di una consistente spesa pubblica prevista per la costruzione di nuove infrastrutture».