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Il Piccolo 10-03-2002

Bilancio domestico preda di casa e trasporti

I costi dell'abitazione incidono ben di più di quelli alimentari, in percentuale dimezzati rispetto a 30 anni fa

In regione, secondo la statistica, per ogni componente del nucleo si sborsano un milione e 768 mila lire ogni mese, il 9,9% in più della media nazionale

TRIESTE - La spesa media mensile delle famiglie residenti nel Friuli Venezia Giulia si aggira - secondo gli ultimi dati elaborati dall'Ufficio regionale dell'Istat - intorno a 1 milione 768 mila lire per componente: circa 146 mila lire in più rispetto alla media nazionale (pari a 1 milione 622 mila lire per abitante). Il che equivale a un divario del 9,9 per cento. Ragionamenti in lire, e non in euro, in quanto i dati si riferiscono agli anni passati. È comunque indispensabile tener presente che si tratta di «medie». Nella realtà, alcune unità familiari spendono di più (e talvolta molto di più); altre, di meno (e spesso molto di meno). Il capitolo che assorbe la maggiore aliquota delle uscite domestiche è l'«abitazione», con 399.450 lire mensili - in media - per abitante; equivalenti a un'incidenza pari al 22,6 per cento (vale a dire, a quasi un quarto) della spesa complessiva.

Quindi viene la voce «trasporti e comunicazioni» (auto, bus, treno, aereo, telefono, ecc.) con 315.487 lire (pari al 17,8 per cento del totale) «pro capite»; mentre al terzo posto (in anni non lontani, era al primo) si colloca il capitolo «consumi alimentari e bevande», con 291.282 lire mensili «pro capite» (che equivalgono a una media di 798 lire giornaliere) e con un'incidenza - sul complesso delle spese domestiche - pari al 16,5 per cento, vale a dire a circa un sesto. Nell'arco degli ultimi cinque anni, tale incidenza è scesa dal 19,8 al 18,6 per cento delle uscite domestiche. A questo riguardo è interessante constatare che una trentina d'anni or sono la spesa per l'alimentazione incideva sui bilanci delle famiglie della nostra regione nella misura del 42 per cento, mentre negli anni immediatamente seguenti l'ultimo conflitto mondiale «mangiava» addirittura più della metà del bilancio familiare.

Poiché l'incidenza della spesa per l'alimentazione tende a diminuire in rapporto proporzionalmente inverso all'ammontare della spesa complessiva delle famiglie, tale fatto rivela che nel corso degli ultimi decenni si è verificato un netto miglioramento del tenore di vita delle famiglie residenti nella nostra regione. Seguono, al quarto posto, gli «articoli di arredamento, mobili, apparecchi ed utensileria per la casa» (con 115.043 lire mensili per componente). Infine, all'acquisto di «vestiario e calzature» gli abitanti della nostra regione dedicano - in media - 109.517 lire al mese, a testa, equivalenti al 6,2 per cento della spesa individuale complessiva; mentre 95.477 lire vengono mensilmente «bruciate» per «combustibili ed energia elettrica». L'onere sostenuto per i «servizi sanitari e le spese per la salute» (cioè per curarsi) ammontano a 76.627 lire mensili «pro capite», mentre quella per l'acquisto di «tabacchi» si aggira intorno alle 13.098 lire.

È presumibile che una diminuzione di quest'ultima spesa si rifletterebbe positivamente sull'ammontare della spesa per la salute. Uno sguardo all'indietro nel tempo, infine, consente di constatare che nell'ultimo triennio la spesa media «pro capite» delle famiglie residenti nel Friuli-Venezia Giulia è aumentata del 18,1 per cento; vale a dire, in misura proporzionalmente superiore all'aumento (11,7 per cento) registrato a livello nazionale.

Giovanni Palladini