| Home | Documenti | Foto | Risultati elettorali | Forum FVG | Posta | Link |


Il Messaggero Veneto 05-09-2001

Benetton punta allo scalo di Ronchi

Nominato l’advisor (Imi San Paolo) per rilevare una quota della Spa

UDINE – La famiglia Benetton ha nominato l'Imi San Paolo come “advisor” per l'operazione di acquisto di una quota della Spa di gestione dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari. «L'interesse dei Benetton prosegue», è la constatazione dell'assessore al bilancio, alle finanze e partecipate della regione Friuli Venezia Giulia, Pietro Arduini. «Ma noi, puntualizza, l'espondente della Lega Nord, non è detto che prenderemo per oro colato le valutazioni dell'Imi.

E' un giudizio di parte, e prima di dare il consenso all'operazione, non escludiamo di nominare un altro advisor che ci faccia il punto della situazione, dicendo quanto vale la parte di aeroporto che la famiglia Benetton vuole». Nella Spa che gestisce l'aeroporto di Ronchi, il controllo, ricorda Arduini, però è del consorzio presieduto da Franco Soldati, che ha un totale di 43 soci, fra province, comuni apt, Lloyd triestino e altre società, che hanno in mano 1432 voti, la regione è in minoranza.

Il peso più rilevante in senso relativo, nella spa presieduta da Roberto Roncoli, ce l'ha il Comune di Trieste con 265 voti seguito dalla provincia di Pordenone con 165 voti, dalla Camera di commercio e dalla provincia di Trieste entrambi con 138 voti. Se l'assessore regionale ai trasporti Franco Franzutti afferma che sull'aeroporto il consorzio non può fare quello che vuole, il collega Arduini, ammette che «i fatti sono fatti e le opinioni pure e che non bisogna dimenticare che la regione ha il 49% della spa di gestione di Ronchi e il consorzio possiede il 51%».

Bisogna inoltre rammentare che contestualmente alla revoca, chiesta dalla regione, nel giugno scorso del ribelle vicepresidente della Spa, Mario Rusconi contrario all'accordo con Ryan air, il presidente del consorzio Franco Soldati ha annunciato la decadenza dei patti parasociali firmati fra la regione e il consorzio nel marzo del 1997. Accordo che impediva l'alienazione nei successivi trenatsei mesi delle quote azionarie della spa di gestione detenute dai due soci, consorzio e regione.

Decisione che rende possibile l'arrivo di partner privati, necessari per lo sviluppo dello scalo che al momento proprio perché totalmente in mano pubblica è privo della concessione definitiva all'esercizio. Ne ha infatti solo una provvisoria, anche se ciò non significa che ci siano pericoli per gli ancora troppo scarsi passeggeri. L'aeroporto sta pure tentando di ottenere dall'Enav, ente nazionale assistenza al volo, la riclassificazione del sistema I.L.S, per consentire nuovamente atterraggi con visibilità ridotta, ma la pratica è tuttora ferma. "L'Alitalia ci boicotta, denuncia il capogruppo di An in consiglio regionale, Adriano Ritossa, tanto che ha cancellato il collegamento con Napoli che era sempre pieno. E allora facciamo accordi con Lufthansa per convergere sull'hub di Francoforte e poi vedremo che succederà».

Maria Rita Branca