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Il Gazzettino 10-10-2001

Rapporto alla commissione di controllo: i conti migliori a Pordenone e al Policlinico universitario di Udine

Aziende sanitarie, i "buoni" e i "cattivi"

Trieste È l'inefficienza il vero problema del sistema sanitario del Friuli-Venezia Giulia. Ed è, in pratica, questa la causa principale della voragine di oltre 300 miliardi alla voce "sanità" del bilancio regionale. È quanto emerge dalla radiografia elaborata da Lodovico Sonego, presidente della Commissione "efficienza, efficacia ed economicità della spesa regionale". Ieri Sonego ha presentato i dati alla commissione delle "tre E", domani il rapporto sarà discusso dalla commissione Sanità del Consiglio. Si tratta di una mappa fitta di tabelle e di cifre, da cui emerge un quadro preciso della situazione.

L'asettica voce "prestazioni extraregionali", ad esempio, rivela quanti soldi entrano nelle casse di ospedali e aziende da pazienti giunti da fuori regione, quindi è un indicatore del prestigio e dell'efficienza sanitaria: nel 2000 la cifra maggiore è stata introitata dall'Azienda ospedaliera di Pordenone, quasi 28 miliardi, seguita dall'Azienda sanitaria, sempre di Pordenone (16 mld). Ma c'è da sottolineare la vicinanza della città al Veneto. Subito dopo arrivano l'Azienda ospedaliera (15 mld) e il Policlinico universitario di Udine (12).

Stacattissimi, a sorpresa, Cro di Aviano (5) e Burlo di Trieste (6). Gli unici saldi attivi (un indicatore da cui si desume l'efficienza economica della gestione, un rapporto tra tariffe praticate e costi effettivi sopportati) nel 2000 sono stati realizzati dal Policlinico universitario di Udine (3,4 miliardi) e dall'Azienda ospedaliera di Pordenone (quasi 6 mld). I peggiori sono quelli dell'Azienda sanitaria triestina (-32), del Burlo (-30) e dell'Azienda ospedaliera udinese (-16).

Complessivamente il saldo negativo regionale è di circa 140 miliardi: una cifra che coincide col buco in bilancio realizzato quell'anno. Altro indicatore è quello dei "contributi straordinari", cioè i finanziamenti erogati dalla giunta oltre ai finanziamenti ordinari. La cifra maggiore in relazione agli abitanti va a Trieste (quasi 700mila lire procapite, il 31 pc rispetto al fondo ordinario), quella più bassa va alla provincia di Udine (169mila lire a testa, l'8,4). Infine le aziende sanitarie di Udine e di Pordenone sono le uniche a spendere per intero i fondi destinati alla prevenzione, ai consultori e all'assistenza ad anziani e disabili. Quelle della Carnia, di Gorizia e della Bassa friulana utilizzano parte di queste risorse per il funzionamento dei loro ospedali.

Antonio Caiazza