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Il Piccolo 28-09-2001

Baldassi: «Documento da non votare, mancati tutti gli obiettivi indicati nell'ottobre '99 da Romoli». Il vicepresidente Leonardelli: «Solo critiche pretestuose»

Autovie Venete, «sì» al piano strategico

Ma cinque consiglieri su undici si sono astenuti. La parola passa alla Regione

TRIESTE - Approvato a maggioranza il piano strategico di Autovie Venete e via libera al progetto definitivo del casello di Ronchis. Queste le determinazioni di rilievo emerse dal Cda-fiume della concessionaria autostradale riunitosi ieri sotto la presidenza di Lucio Leonardelli, stante l'assenza di Giancarlo Elia Valori. Presenti tutti gli altri, a partire dall'amministratore delegato Giovanni Tassan Zanin. Oltre cinque ore di dibattito attorno all'articolato documento di indirizzo di Av laddove si ipotizza la privatizzazione della Spa con il «pubblico» che manterrebbe il pacchetto di controllo, la nascita di una holding, il percorso utile all'approdo a Piazza Affari, le misure finalizzate alla riorganizzazione societaria e di gestione con relativo contenimento dei costi, alcune proposte sulle società collegate, e quindi alle partecipazioni strategiche e quelle da dismettere.

Il documento è passato con sei sì e cinque astensioni: a non votare sono stati i tre componenti espressione della Lega Nord (Battistel, Tomat e Baldassi) ai quali si sono sommati anche i forzisti Esposito e Zanotto.

«Ho chiesto - spiega Michele Baldassi - se i due professionisti che hanno redatto il piano avessero tenuto conto o meno degli indirizzi forniti dalla Regione ricevendo conferma che questo non era avvenuto e che il piano è stato redatto in piena libertà. La qual cosa contrasta con gli impegni che Autovie si era assunta nell'ottobre '99 quando Ettore Romoli - ricorda Baldassi - aveva indicato con precisione le priorità e gli obiettivi, tra cui una elevata redditività, misurabile in termini di dividendi da distribuire ogni anno, e la quotazione in Borsa». Obiettivi mancati, a giudizio del consigliere, e che quindi giustificano la sua astenzione. «Motivazioni pretestuose - ribatte Leonardelli -, più frutto di personalismi che di ragioni di merito».

Il piano, comunque, passa e ciò segna l'esistenza di un accordo sugli indirizzi della Spa che per tradursi in operativi «necessitano delle indicazioni dell'azionista di riferimento, la Regione - ricorda Leonardelli -. È la Regione infatti che deve confermare o meno se sia favorevole alla costituzione di una holding, se aprire ai privati, se si procederà verso la quotazione in Borsa, quali le opere prioritarie rispetto al piano di rilancio della società». Sulla base del giudizio che verrà espresso in sede di assemblea, Autovie procederà alla stesura del piano attuativo. Il Cda ha quindi deciso di rinviare l'approfondimento di St, la controllata da Autovie che attende indicazioni in merito al proprio futuro, mentre ha affrontato e approvato il progetto definitivo del casello di Ronchis e quello relativo alla viabilità ordinaria, quest'ultimo frutto di una convenzione con la Regione che ha destinato già 17 miliardi di lire alla realizzazione delle opere di raccordo e di miglioramento della rete. Interventi che richiedono un investimento complessivo di 78 miliardi di lire dei quali 57 a carico di Autovie Venete e 21 della Regione. Il progetto verrà inviato all'Anas per l'esame finale e ritornerà ad Autovie per la stesura del progetto esecutivo e l'affidamento dell'appalto.