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Il Piccolo 13-10-2001

Incontro bilaterale, nella sede dell'Authority, fra il ministro Lunardi e la delegazione viennese guidata dal secondo presidente del Parlamento Prinzhorn

L'Austria scommette sul porto ma vuole garanzie. A breve un accordo.

Salta l'appoggio alla Slovenia per la Capodistria-Divaccia-Maribor-Graz

Sarà attivato subito un tavolo tecnico per discutere le infrastrutture necessarie a fare di Trieste lo scalo privilegiato dei traffici del Paese danubiano

L'Austria intende servirsi maggiormente del porto di Trieste per i suoi traffici. In questa ottica i due governi ritengono essenziale la cooperazione tra le Ferrovie italiane e quelle austriache, condividono la liberalizzazione dell'uso delle linee ferroviarie (nei limiti posti dall'Unione europea) per servire al meglio il nostro scalo, e intendono varare un tavolo tecnico che esamini le infrastrutture necessarie a fare di Trieste il porto privilegiato dell'Austria.

Questi, in sostanza, i punti chiave emersi dall'incontro bilaterale che il ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi ha avuto ieri, nella sede dell'Autorità portuale, con la delegazione austriaca guidata dal secondo presidente del Parlamento di Vienna, Thomas Prinzhorn, e dal ministro per i Trasporti, l'innovazione e la tecnologia, Monika Forstinger.

Si tratta di tre aspetti di un accordo che le segreterie dei due ministri stenderanno nei prossimi giorni e che verrà successivamente siglato. «Il tavolo tecnico ­ ha precisato Lunardi ­ sarà attivato subito e già si prevede che venga allargato alla Slovenia, considerato il suo prossimo ingresso nell'Unione europea». Nell'intesa era inizialmente inserito un quarto aspetto, che invece adesso è rimasto escluso: l'appoggio di Italia e Austria alla concessione di finanziamenti europei per il potenziamento della tratta ferroviaria Capodistria-Divaccia-Maribor-Graz. In sostanza un tracciato parallelo alla Pontebbana, funzionante da alcuni mesi e nettamente sottoutilizzata.

Lo stop è arrivato dalle forze politiche del Centrodestra e da quelle categorie, nella fattispecie gli spedizionieri, che da sempre fanno riferimento a quell'area politica. E non è un caso se l'assessore regionale ai Trasporti, Franco Franzutti (Forza Italia), ieri non ha preso parte all'incontro bilaterale svoltosi alla Torre del Lloyd. Un secondo, pesante «intervento», dunque, a poco più di un mese dalla fermata imposta da Forza Italia all'accordo preliminare di associazione fra Autorità portuale, Luka Koper, Comune di Trieste e Comune di Capodistria. Un documento che venne siglato solamente da Maresca e Korelic. In quell'occasione, all'ultimo momento il sindaco Dipiazza preferì attendere tempi migliori, per cui il suo collega capodistriano Pucer (pur disposto a firmare l'intesa) decise di rimanersene a casa. Sull'esclusione del quarto punto, nelle dichiarazioni ufficiali dopo l'incontro (a porte chiuse), davanti a una platea di autorità, operatori e rappresentanti di categoria, tutti i partecipanti hanno ovviamente glissato.

Il sottosegretario agli Esteri, Roberto Antonione, ha parlato di un incontro che «si inserisce nella strategia politica estera dell'Italia e dell'Ue. I due governi sono impegnati in perfetta sintonia. Gli impegni assunti ­ ha aggiunto ­ sono di altissimo livello, in linea con quanto dichiarato dal Presidente della Repubblica Ciampi relativamente alla collaborazione con i Paesi che fanno capo all'Alto Adriatico».

Giuseppe Palladini