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Il Piccolo 13-09-2001

Ieri sera a Gradiscutta di Varmo, alla presenza di parlamentari e assessori azzurri, l’incontro che trasforma in alleanza i recenti dissapori tra le due regioni confinanti

Asse friul-veneto benedetto da Forza Italia

Passante di Mestre: per Autovie Venete «degno coinvolgimento». Caso Valori: si cerca un compromesso

TRIESTE - Tra il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto scoppia la pace. A firmare idealmente la tregua, che sempre di più ormai assomiglia a un’ alleanza, sono state ieri sera le nutrite delegazioni di Forza Italia delle due regioni contermini, riunitesi in un rinomato ristorante di Gradiscutta di Varmo. È vero che all’incontro di ieri, apparentemente, l’aspetto conviviale ha prevalso su quello formale; ed è anche vero che si è trattato di un vertice che ha riguardato «solo» lo Stato maggiore azzurro friul-giuliano e veneto e non le altre componenti della Casa delle libertà. Ma alla cena «Da Toni» c’erano tante di quei «pezzi da novanta» che nessuno, anche al di fuori di Forza Italia, ha osato mettere in discussione la rilevanza dell’appuntamento.

Rapido elenco di alcuni degli attesi attorno al tavolo. Per il Friuli-Venezia Giulia il presidente Renzo Tondo, il senatore, sottosegretario agli Esteri ed ex presidente della giunta Roberto Antonione, i deputati Ferruccio Saro ed Ettore Romoli, l’assessore regionale ai Trasporti Franco Franzutti, il portavoce di Tondo (e gran tessitore dietro le quinte) Alessandro Colautti. Per il Veneto il presidente Giancarlo Galan, il coordinatore regionale di Fi Giorgio Carollo, l’omologo di Franzutti Renato Chisso. Da aggiungerci poi una ulteriore pletora di imprecisati parlamentari, assessori ed esponenti di partito vari, sia da una parte che dall’altra.

«Considerato il carattere godereccio di Galan - prevedeva ieri pomeriggio un anonimo partecipante al summit di Gradiscutta -, sarà soprattutto l’ occasione per una gran mangiata e un’altrettanto grande bevuta. Certo, si parlerà anche di cose serie, ma solo prima di mettersi a tavola. D’altra parte gli accordi tra le parti sui temi principali in discussione, se non raggiunti, sono in gran parte già tratteggiati. Per dare ufficialità al tutto ci vorrà ancora qualche settimana».

E così trapela come Veneto e Friuli-Venezia Giulia, dopo le «incomprensioni» iniziali, abbiano in sostanza trovato la maniera di «spartirsi la torta» (ma forse più diplomaticamente suona meglio il verbo «compartecipare»): sul piatto c’è la realizzazione di grandi vie di comunicazione e infrastrutture per almeno cinquemila miliardi di lire quali il Passante di Mestre, la Pedemontana veneta e la Romea commerciale.

Per quanto riguarda il Passante, il Veneto avrebbe acconsentito di cedere ad Autovie Venete (e quindi al Friuli-Venezia Giulia) la quota del 26 per cento della società che realizzerà l’opera spettante alla finanziaria Veneto Sviluppo (corrispondente alla nostra Friulia); cui si aggiungerebbe quanto di diritto tocca alla Autostrada Padova-Venezia spa, partecipata al 22,30 per cento dalle stesse Autovie Venete. Tutto ciò garantirebbe al Friuli-Venezia Giulia un degno coinvolgimento nella realizzazione del Passante.

Inoltre ieri sera Tondo e Galan, attorniati da collaboratori, consiglieri e «manovratori» vari, avrebbero tentato di mettere a punto anche una soluzione di compromesso sul caso di Giancarlo Elia Valori, il potente presidente di Autovie Venete entrato in rotta di collisione con l’esecutivo del Friuli-Venezia Giulia e ormai prossimo (almeno così sembrava) all’ allontanamento da quell’incarico. Secondo fonti che però non vogliono sbilanciarsi, si starebbe tentando di trovare la maniera di conciliare l’ orgoglio ferito della giunta Tondo con le esigenze d’immagine di Valori, che non ha nessuna intenzione di apparire sconfitto nel braccio di ferro con il socio di riferimento di Autovie Venete, cioé la Regione.

Alberto Bollis