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Il Messaggero Veneto 22-05-2002

Ascom: nuovi limiti agli ipermercati

Marchiori: servono precisi vincoli urbanistici. Un summit senza Dressi

TRIESTE - Le Ascom chiedono maggiori garanzie sulla grande distribuzione: è stato questo il senso dell'incontro che le associazioni dei commercianti del Friuli Venezia Giulia hanno avuto con la maggioranza in Consiglio regionale. Nella sede di piazza Oberdan si sono ritrovati i vertici delle Ascom regionali, e i rappresentanti di Forza Italia, Lega Nord, e Cpr, Roberto Asquini, Maurizio Franz e Giancarlo Cruder, ma nessuno per An. Non è passato inosservato infatti il mancato invito da parte dell'Ascom all'assessore al commercio Sergio Dressi, che proprio oggi incontrerà tutte le associazioni di settore e la maggioranza per discutere dei nuovi regolamenti.

Il presidente dell'Ascom di Pordenone, Alberto Marchiori, sgombra però il campo da possibili polemiche: «noi eravamo convinti che domani (oggi n.d.r.) l'assessore volesse incontrare noi e maggioranza separatamente, poi abbiamo saputo che ci sarebbe stato un incontro congiunto. Se avessimo saputo che avremmo avuto comunque la possibilità di parlare con la maggioranza non avremmo certo chiesto una riunione separata. Non c'era nessuna volontà di escludere l'assessore Dressi, e non dimentichiamo che il nostro mestiere è quello di rappresentare la categoria».

Ma se lo strappo fra le Ascom e l'assessore è stato ricucito si saprà dopo la riunione di oggi, dove le associazioni dei commercianti intendono riproporre sostanzialmente tre filoni già esposti nell'incontro con la maggioranza. La prima idea è affrontare molti problemi legati alla grande distribuzione con criteri urbanistici, vale a dire con una serie di vincoli legati a parametri urbanistici, come la presenza di strutture e parcheggi, ma anche la vicinanza a svincoli autostradali o altro». L'Ascom ha proposto inoltre di attivare una cabina di regia regionale per i centri commerciali, e d'inserire l'obbligo della dichiarazione di destinazione d'uso ai comuni per le nuove costruzioni commerciali, per evitare che, con un cambio di attività, vengano ad esempio alterati i flussi di clientela con problemi per il traffico.

«Si tratta - ha detto Marchiori - di un modo per consentire un migliore gestione del territorio». I commercianti hanno chiesto anche d' impedire il trasferimento e l'accorpamento dei permessi per i piccoli negozi, al fine d'evitare la nascita di centri commerciali "mascherati", composti ufficialmente da tanti piccoli esercizi. I rappresentanti della maggioranza hanno ascoltato le proposte, riservandosi di rivederle in presenza dell'assessore al commercio. «Ci sono delle idee reali che meritano di essere discusse in maggioranza - ha commentato Roberto Asquini -. Tutto va comunque affrontato con l'assessore Dressi». I provvedimenti proposti sembrano comunque essere tesi a limitare la presenza sempre più insistente dei grandi centri, ma il presidente dell'Ascom pordenonese ricorda che «si tratta di provvedimenti discussi da tutte le categorie del commercio e che vanno nell'interesse dei cittadini». «Tutti hanno diritto di esistere - ha aggiunto - ma ognuno deve poter avere il proprio ruolo».

Alessandro Martegani