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Il Gazzettino 11-10-2001

L'INTERVENTO

ANZIANI, EMERGENZA FRIULANA

di GINO DORIGO (*)

La vita media ha raggiunto la soglia dei 78,4 anni e il Friuli Venezia Giulia é la seconda regione per pensionati: 450mila circa, su un milione e 200mila abitanti (il 36\%). Nel 2010, con il trend attuale avremo per 10 giovani sotto i 18 anni, 23 ultrasessantenni. Se a ciò si aggiunge che due pensioni su tre pagate dall'Inps non vanno oltre la soglia del milione al mese, diventa facile prevedere che in questa realtà dell'invecchiamento si registreranno le sacche della emarginazione degli anni futuri. Il Sindacato pensionati su questa fondamentale questione ha aperto il dibattito congressuale. In questi giorni, 15.500 iscritti in 38 assemblee territoriali sono chiamati a discutere le problematiche dell'invecchiamento e dell'esclusione sociale. Anche la scelta in favore di una delle due mozioni congressuali che si presentano nelle assemblee ("Diritti e lavoro in Italia e in Europa", primo firmatario Cofferati e "Lavoro, società-cambiare rotta", primo firmatario Patta) avviene all'insegna di questi contenuti concreti.

Si tratta di un dibattito intenso e di massa sulla strategia da perseguire contro le scelte ultra liberiste della destra e della Confindustria a livello nazionale e a livello locale.Nelle assemblee sta emergendo una linea contrattuale affinchè (anche in Friuli) nessuno sia lasciato da parte fino all'ultimo istante della sua vita. Se è nella fase della vecchiaia che si avverte maggiormente la diseguaglianza di classe, allora il Sindacato dei pensionati intende impegnarsi per un progetto di solidarietà tra giovani e anziani nel segno di una politica socio-sanitaria regionale rinnovata. Davanti alla salute non si è tutti uguali: una persona anziana esprime un bisogno di assistenza nettamente superiore rispetto a un giovane. Perciò tutto il sindacato (non solo quello dei pensionati) dovrà lottare per una selezione di spesa funzionale a questo obbiettivo. Ogni altro criterio fuori da questo contesto rappresenta un'iniquità e, quindi, un danno alla collettività.

Il Servizio sanitario regionale (posizionato quasi esclusivamente su una struttura di 21 ospedali pubblici e 5 cliniche private in convenzione) ha ampiamente dimostrato di non rispondere all'obiettivo sopra richiamato. Solo i servizi integrati di sanità e assistenza nel territorio rispondono alle esigenze preventive e riabilitative che consentono all'anziano di mantenere la propria autosufficienza nel contesto socio familiare nel quale egli vive. Per esprimere una contrattazione all'altezza di questa sfida, i Pensionati della Cgil di Udine e Bassa friulana rinnoveranno in questo Congresso anche le loro principali strutture organizzative. Nasceranno in corrispondenza dei distretti socio-sanitari altrettante Leghe Distrettuali (Cividale-Manzano, Udinese, Codroipo-Mortegliano, Cervignano e S.Giorgio-Latisana oltre alla lega comunale di Tricesimo). In queste nuove strutture organizzative si dovrà sviluppare il protagonismo del Sindacato pensionati. per i servizi di assistenza domiciliare, per le residenze assistite, per il controllo delle condizioni e per l'abbattimento delle rette nelle case di riposo, per il contenimento dei tempi delle visite specialistiche, per l'aumento dei posti letto nelle Rsa e per ogni altro servizio consenta all'anziano di vedere rispettati appieno i suoi diritti di cittadino.

(*) Sindacato pensionati Cgil