TRIESTE - Manifestazione radicale

Lunedì 17/11/2008 dalle ore 11,00 alle ore 12,00 in Riva Nazario Sauro 8 a Trieste, manifestazione pubblica nonviolenta dei Radicali del FVG, davanti alla sede dell'assessorato regionale alla salute e protezione sociale, per manifestare contro le sconcertanti dichiarazioni dell'assessore Vladimir Kosic sul caso Englaro.

Marco Gentili
Trieste 15/11/2008



Le dichiarazioni di Kosic
Dal Messaggero Veneto del 15/11/2008

di TOMMASO CERNO

UDINE. L'assessore alla Sanità, Vladimiro Kosic, dice no al trasferimento di Eluana Englaro in Friuli «per farla morire», aprendo solo all'ipotesi di cure e prendendo le distanze dal governatore Tondo: «Nei nostri ospedali l'indicazione sarà di non togliere pane e acqua ­ avverte ­. Finchè avrò la fiducia del presidente, questa è la mia posizione». Ma il senatore Ferruccio Saro replica: «E' il momento del riserbo».

Parole pesanti quelle che il tecnico indipendente, disabile, chiamato da Tondo alla guida della sanità regionale dopo un'esperienza in lista con il centro-sinistra scaglia contro il Palazzo: «Siamo disposti a ricoverare Eluana Englaro per curarla ­ dice Kosic ­ perché le nostre strutture sono aperte a tutti. Ma non siamo disposti, non finchè ci sono io, a negare pane e acqua a nessuno, tanto meno nei nostri ospedali ­ sottolinea l'assessore ­. L'ospedale qui da noi è e rimane un luogo di vita, non di morte». Stop anche per quanto riguarda il trasferimento eventuale in un hospice: «Si tratta di luoghi pubblici ­ continua Kosic ­ vale la stessa regola. Siamo qui per combattere, anche se la speranza non c'è. E' così che abbiamo sconfitto tutte le malattie del passato».

Parole pesanti, dunque, che la politica regionale sta passando al setaccio, per capire prima di tutto se fra le deleghe e i poteri dell'assessore vi siano anche indicazioni di carattere terapeutico o limitazioni nell'utilizzo dei protocolli medici e chirurgici. Ma soprattutto parole che potrebbero aprire una crepa nella giunta Tondo. Dopo sette mesi di mandato la divergenza di posizioni fra assessore e presidente appare su un caso che è sotto i riflettori del mondo intero. Se ieri sera, verso le 20.30, quando le polemiche sembravano placarsi e il padre di Eluana Englaro ­ dopo alcuni contatti informali con medici e strutture friulane ­ sembrava prendere in considerazione l'ipotesi, Kosic ha confermato il suo "no" definitivo a ospitare in un ospedale friulano Eluana, poche ore prima Tondo ­ pur dichiarando l'estraneità della Regione come ente dalla vicenda ­ aveva rinnovato invece a papà Beppino il proprio supporto.

«Non entro nel merito delle scelte che sono state fatte ma, com'è giusto, rispetto la sentenza della Corte di Cassazione così come rispetto il dolore della famiglia che conosco», erano state le parole del governatore del Friuli Venezia Giulia. Un'affermazione che aveva risollevato l'umore di Beppino Englaro, che sta decidendo in queste ore come comportarsi, e che aveva espresso da sempre il desiderio che sua figlia riposasse in Friuli, terra natale della famiglia, originaria di Paluzza.

A chiedere di non esternare in questo momento delicato, però, interviene il senatore del Pdl, Ferruccio Saro: «Ho un rapporto personale con il padre di Eluana e ho cercato di stargli vicino sul piano umano, ma ora penso debba essere rispettato il massimo riserbo della famiglia ­ dice rivolto a Kosic ­. Su dove Eluana sarà portata non intendo parlare nè ora, nè mai perchè sulla questione c'è un'attenzione quasi morbosa che non mi piace. La vicenda non sia strumentalizzata sul piano politico, anche perchè l'opinione pubblica è schierata molto a favore della decisione della Corte di Cassazione». Infine, per il capogruppo Udc al Consiglio regionale, Edoardo Sasco, «la gran parte dei nostri cittadini non condividerebbe un eventuale trasferimento di Eluana nelle strutture sanitarie della nostra regione». «Sono profondamente convinto - afferma Sasco - che gran parte dei cittadini del Friuli Venezia Giulia non riesce ad accettare questa decisione che condanna a morire una ragazza ancora in giovane età».