Commercio, sindacato all'attacco. Il radicale Santarossa difende la deregulation

Da "Il Gazzettino" - 25/10/2007

Le aperture domenicali dei grandi negozi continuano a far discutere anche per le condizioni di lavoro dei dipendenti Il segretario Cgil: «Non c'è stata nuova occupazione e si sono impennate le vertenze legali» Il radicale Santarossa difende la deregulation. "Punta" il vescovo e il sindaco Sergio Bolzonello. "La libera concorrenza è l'unica arma del consumatore"

Al tavolo che il Comune capoluogo organizzerà per discutere delle aperture domenicali dei centri commerciali siederanno anche le organizzazioni sindacali. «La nostra disponibilità a confrontarci non mancherà di certo - spiega Susanna Pellegrini, segretario provinciale lavoratori commercio Cgil - anche perchè le nostre posizioni sono state chiare sin dall'inizio». La Cgil, infatti, è sempre stata molto critica sulle aperture, soprattutto perchè la tutela dei lavoratori non sempre è facile. «Devo però aggiungere che la discussione sulle aperture domenicali riappare ciclicamente. In realtà - spiega - sino a quando la legge regionale consentirà la deregulation sarà difficile trovare la quadratura del cerchio. Le imprese, soprattutto quelle più grandi, utilizzano una strumento esistente, senza alcun problema. Per questo, al di là delle buone intenzioni, se effettivamente si vuole affrontare il problema è necessario partire dalla volontà di modificare la normativa». Ma il segretario colpisce ancora più duro.

«Ci sono alcune cose importanti che vanno sottolineate. La prima è che l'equazione aperture domenicali uguale a più occupazione è del tutto fallita. Anzi, se vogliamo essere sinceri oggi la percentuale più alta di contenziosi legali del settore è proprio legata al lavoro domenicale. A gran parte dei dipendenti - attacca Susanna Pellegrini - non viene riconosciuta la maggiorazione festiva e ci sono parecchie aziende nella quali il sindacato non sa neppure cosa accada. Lo scopriamo in seguito quando i dipendenti vengono a chiedere tutela. Se escludiamo alcune aziende, quelle maggiori, in cui c'è una contrattazione sindacale nelle altre il lavoro domenicale non è neppure considerato come festivo o straordinario. Anche per questo il direttore generale di Oviesse anzichè chiedere un incontro con il vescovo dovrebbe incontrare le organizzazioni sindacali visto che nelle aziende del gruppo il sindacato non è presente». L'ultimo "colpo" è per l'Ascom. «Da quanto abbiamo saputo - conclude Pellegrini - il prossimo anno il Centro commerciale Meduna terrà sempre aperto le domeniche, anche perchè la richiesta sarebbe arrivata proprio dai negozi associati Ascom che sono in galleria. L'Associazione dei commercianti fa accordi con noi per limitare le aperture, poi, invece, spinge per la deregulation. Figuriamoci cosa potrà accadere quando sarà aperto anche Fiume Veneto».

Ma se il fronte schierato contro le aperture domenicali (sindacati, sindaco del capoluogo, vescovo) inizia ad ingrossare le fila, c'è anche chi difende le scelte dei grandi centri commerciali. «Prima il richiamo di papa Ratzinger - attacca Stefano Santarossa dei Radicali friulani - poi gli interventi del clero locale, tutti pronti a "bacchettare" gli infedeli, colpevoli del fatto che la domenica viene sprecata al supermercato. Da qui segue la presa di posizione del sindaco Bolzonello che, ormai alla ricerca del consenso necessario ad accreditarsi come testa di serie dei teodem rutelliani in vista delle prossime elezioni politiche, si scaglia contro il consumismo sfrenato anche la domenica. La linea di Bolzonello è in contraddizione rispetto alla direttiva voluta dalla giunta Illy, con in prima linea l'assessore Bertossi, che introduce soluzioni liberiste nate per uscire dalla crisi del comparto, giacchè aprono le porte a quell'elemento fondativo che caratterizza il commercio, ovvero la concorrenza.

Noi vorremo che regolamenti e leggi favoriscano sempre di più l'attore principale, cioè il consumatore ed è solo nella libera concorrenza e nell'etica protestante che si realizzano i benefici per l'utente finale. Al sindaco - conclude Santarossa - sempre più preoccupato che i suoi concittadini seguano alla lettera il comandamento ricordati di santificare le feste, proponiamo a questo punto di impegnarsi anche per vietare la partita di calcio alla domenica. Ma qui si apre il problema di non scontentare un altro tipo di elettorato».