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Il Gazzettino 06-05-2001

CAMERA - COLLEGIO 10

È uno dei portabandiera storici dei Radicali

«Ci battiamo per i diritti»

«La gente deve essere libera di scegliere in tutti i campi»

Quali sono le grandi riforme che i Radicali vogliono portare avanti.

«Per prima cosa modificare sostanzialmente il modello di società, introducendo il concetto di libertà e responsabilità, cosa che oggi invece non accade visto che gran parte delle scelte sono obbligatorie o proibite. Questo in tutti i settori, dai diritti economici (quando e come andare in pensione, con chi iscriversi alla previdenza sociale, quale tipo di assicurazioni stipulare, quale contratto di lavoro sottoscrivere), a quelli sociali (sessualità, maternità responsabile, eutanasia, scelta della terapia).

Diasabilità. Lei si è battuto a lungo per ottenere maggiori diritti..

«Nel campo della disabilità una mia battaglia è quella della libertà e responsabilità nel campo dell'assistenza personale autogestita. Oggi una persona che ha grossi problemi viene assistita a domicilio o in istituto. In entrambi i casi con orari, mansioni e rapporti di lavoro degli assistenti che sono gestiti da altri. In questo modo il disabile non è in grado di costruirsi la propria vita che è subordinata alle scelte di altre persone. Io ritengo che gli stessi fondi possono essere gestiti dal singolo individuo che assume i suoi assistenti, ne concorda con loro orari e mansioni in modo da avere la massima soddisfazione reciproca. Se da un lato già esiste questa possibilità con la legge 162/98, è anche vero che i fondi sono talmente esigui da essere praticamente solo un piccola sperimentazione».

Perchè a suo avviso è necessaria una presenza radicale al Parlamento?

«La nostra storia dimostra che siamo riusciti a fare cose importanti anche con una piccola forza (divorzio, aborto, obiezione di coscienza, diritto di famiglia), mentre altri partiti, pur avendo a disposizione centinaia di parlamentati hanno saputo solo gestire potere e sottopotere. Questo Paese necessita di una grande riforma e se non ci saranno i Radicali nel prossimo Parlamento questo sarà difficile se non impossibile. L'appello che posso fare agli elettori della provincia è di pensare se per loro sia più importante avere un parlamentare in più o in meno del Centrodestra o del Centrosinistra che non conteranno nulla, oppure avere garantita la presenza radicale che è di per se una sicurezza di affidabilità e coerenza».

Spiega la sua iniziativa non violenta del digiuno?

«I temi che noi vogliamo porre all'attenzione della pubblica opinione non trovano spazi sui mediae quindi i cittadini, non conoscendoli, non possono neppure decidere in piena libertà se votare per noi o contro di noi. Noi vogliamo offrire questa scelta».

idf