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COMUNICATO 19-09-2003

LA LAICITA' DELLA STATO. ANNIVERSARIO DELLA BRECCIA DI PORTA PIA DOPO 133 ANNI.

CONVOCAZIONE DI CONFERENZA STAMPA, SABATO 20 SETTEMBRE, PRESSO IL TAVOLO DI RACCOLTA FIRME IN VIALE XX SETTEMBRE ALLE ORE 13.00 (all'inizio del viale).

Per la maggior parte degli italiani "XX settembre" è solo il nome di una via. Pochi di conoscono, o meglio ricordano, il vero significato di questa data, un numero ancora minore comprende la reale portata di ciò che accadde il venti settembre di 133 anni fa. Nessuno, probabilmente, pensa che la breccia di Porta Pia sia un avvenimento da ricordare; le élite culturali italiane, d'altronde, non fanno molto per salvare dall'oblio il ricordo di quella giornata, credendo, o, più precisamente, tentando di far credere che non sia abbastanza importante per meritare la dignità di una celebrazione in piena regola.

Più grave ancora, però, a nostro avviso, è il fatto che, oltre alla ricorrenza in sé, vengano progressivamente lasciati sprofondare nell'oblio tutti i valori e le conquiste che questa data simbolicamente rappresenta. Il 20 settembre 1870 fu il giorno in cui l'Italia raggiunse l'agognata unità, ma anche la liberazione dei cattolici dal potere temporale del Papa, la laicità delle istituzioni, il principio di una "libera chiesa in libero stato".

Ebbene, quelle premesse, apparentemente funzionali alla nascita di un vero stato LAICO e liberale, sono state nel tempo disattese; il clericalismo riempie di sé le istituzioni repubblicane, improntando di fatto ad uno sterile proibizionismo la legislazione italiana sulla scienza, sulla ricerca, sulla sessualità, su tutto ciò che rientra nella "spinosa" categoria delle libertà personali, e creando su questi temi una paradossale compattezza tra forze politiche apparentemente divise su tutto.

Già Machiavelli parlava dello Stato pontificio come uno, e non il meno importante, dei motivi per i quali l'Italia era e sarebbe rimasta per secoli divisa, in balìa degli invasori stranieri: il 20 settembre 1870 quest'ostacolo fu finalmente rimosso, e l'Italia poté avviarsi a divenire uno stato laico. Le premesse parevano esserci; il ventennio fascista, però (nonostante quel che dichiara il nostro stimato Presidente del Consiglio), portò con sé, insieme a vari altri scempi, anche una cosa bizzarra che si chiama Concordato, e che finora è servita soprattutto a scongiurare l'avverarsi dell'auspicio di Cavour "Libera Chiesa in libero stato".

Christina Sponza





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