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Il Gazzettino 04-05-2001

SENATO:

Perito industriale da tanti anni legato ai Radicali ora scende in campo «Traditi dai partiti»

«Ci hanno promesso riforme che non hanno mai fatto»

Perchè ha scelto di candidarsi con i Radicali?

«Sono un militante radicale da qualche decennio. Ma al di là di questo, in un un quadro politico come quello attuale è facile intuire chi sta prendendo in giro gli italiani. Sono quei partiti, oggi riuniti in coalizioni che da cinquant'anni stanno promettendo riforme su riforme, in particolare quella dello stato sociale. Invece siamo fermi. Un esempio? Il diritto allo studio. È evidente che nell'Italia del 2001 solo chi ha i soldi può permettersi di arrivare ai livelli più alti d'istruzione. Per quanto riguarda poi lo stato sociale, sono 50 anni che i soliti partiti parlano di famiglia. Ebbene, la detrazione annua per un figlio è di 500 mila lire. Una cosa che fa piangere».

Qual è a suo avviso il rischio se dovesse vincere il Centrodestra o il Centrosinistra

«Oramai è chiaro a tutti che ci si sta avvicinando ad un sostanziale pareggio, nel senso che chi vincerà non avrà un governo stabile. Vorrei sapere come Berlusconi, anche vincendo magari per venti seggi, riuscirà a governare l'Italia dei partiti. Stessa cosa vale per Rutelli. Le varie riforme dunque resteranno ancora al palo. La causa di questa situazione? Una legge elettorale spacciata per maggioritaria e che invece richiama il Proporzionale. Siamo ben distanti dalla volontà del popolo italiano che al 90.3 per cento aveva votato per una riforma in senso maggioritario secco».

I Radicali hanno un programma ben preciso. Quali sono i punti salienti?

«I radicali si rifanno a quei venti referendum presentanti un anno fa. Si parlava di stato sociale, giustizia, lavoro, riforme istituzionali. Tutti punti che erano e sono un vero programma di governo. Quei concetti sono ancora lì, tutti validissimi».

Voi puntate molto sull'eutanasia...

«La parte finale della vita di un individuo arriva con la morte. C'è gente che muore tra atroci sofferenze. E giusto? Perchè? Se una persona è consapevole che la sua vita è arrivata alla fine ed è altrettanto consapevole delle atroci sofferenze che avrà davanti per i pochi mesi che vivrà ancora, avrà il diritto di affermare di non voler soffrire? Avranno il diritto i familiari di non vederlo morire tra il tormento? Noi riteniamo di sì, perchè c'è il rispetto e la dignità di chi decide».

Dove e come sono sono stati scelti i candidati della Lista Emma Bonino?

«A differenza degli altri partiti che vanno alla ricerca del nome, magari catapultato chissà da dove, noi abbiamo fatto scelte diverse. La nostra adesione è nata all'interno dei militanti. Tutti i radicali che sono in corsa nei vari collegi sono militanti sul territorio, hanno raccolto firme e da trent'anni sono sul marciapiede e si battono per portare avanti gli ideali».

ldf