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Intervento 30-01-2002

Divorzio: abolire i tre anni di attesa dal momento della separazione

Dopo le esternazioni del Papa, che dimostrano ancora una volta quanto forte sia in Italia la volontà di negare la laicità dello Stato, si ricorda quanto importante sia invece, per i Radicali, il voler garantire all'individuo una sempre maggiore responsabilità nelle scelte personali. In particolare a proposito del divorzio (la cui legalizzazione ha significato la scelta di una famiglia fondata sull'amore e non sull'obbligo), i Radicali Italiani stanno portando avanti una nuova "battaglia": la proposta di legge, di iniziativa popolare, atta ad abolire i tre anni di attesa dal momento della separazione, attualmente necessari per divorziare.

Ci proponiamo di abbreviare i termini per ottenere lo scioglimento del matrimonio nei casi in cui i coniugi, o anche uno solo di essi, ritengano definitivamente venuta meno la comunione materiale e spirituale che caratterizza il vincolo matrimoniale e intollerabile la prosecuzione del rapporto. Come noto, attualmente in situazioni del genere è necessario attendere il passaggio in giudicato della sentenza con la quale è stata pronunciata la separazione personale (o l'omologazione del Tribunale in caso di separazione consensuale) e tre anni di tempo a far data dalla comparizione dei coniugi dinanzi al Presidente del Tribunale, prima di poter utilmente proporre domanda per ottenere definitivamente lo scioglimento del matrimonio con tutte le conseguenze del caso, soprattutto in termini di possibilità di contrarre nuove nozze ma anche, a esempio, di diritti successori per il caso in cui medio tempore si verifichi il decesso di uno dei coniugi.

I tempi della intera procedura sono destinati a rimaner estremamente lunghi anche nel caso di accordo di entrambi i coniugi, non solo rispetto alle condizioni del divorzio, ma anche circa la definitività del fallimento matrimoniale. L' attuale sistema mostra per tal verso una pressoché assoluta impermeabilità alla volontà e alla responsabilità degli individui. Nell'intenzione di porre rimedio a questa situazione, valorizzando la volontà e la responsabilità dei singoli, miriamo, attraverso modifiche (apportate agli artt. 3 e 4 della legge del 1970 n. 898), ad abbreviare i tempi per ottenere il divorzio anche in caso di disaccordo di uno dei coniugi e a snellire ulteriormente la procedura bypassando del tutto la procedura della separazione personale in caso di accordo dei coniugi su tutte le condizioni che li riguardano. La snellezza della procedura avrebbe effetti positivi anche in termini di lavoro gravante sulla giustizia civile.

Il sistema eventualmente risultante a seguito delle modifiche permetterebbe: a) in caso di domanda avanzata da uno solo dei coniugi di proporre la richiesta decorsi sessanta giorni dalla data di comparizione dei coniugi dinanzi al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale, sia essa giudiziale o consensuale; b) in caso di richiesta congiunta dei coniugi, il ricorso per ottenere lo scioglimento del matrimonio potrebbe essere direttamente proposto anche in assenza di una previa richiesta di (una del tutto inutile) separazione personale. La proposta di legge è sottoscrivibile presso i tavoli di raccolta firme Radicali e nel municipio di molte città italiane.

Christina Sponza