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Comunicato 29-12-2001

AGRUSTI? NO, GRAZIE

RITORNO AL BLOCCO SOCIALE PARTITOCRATICO DEGLI ANNI 80

La candidatura di Michelangelo Agrusti a coordinatore provinciale di Forza Italia rappresenta una scelta politicamente miope per il polo delle libertà per diversi motivi. A Pordenone, come in tutto il Nord Est, Forza Italia ma anche la Lega Nord hanno rappresentato per un ampia fetta di elettorato una possibile alternativa liberale e riformatrice alternativa al blocco conservatore rappresentato da pezzi di DC ed ex PCI uniti al blocco sindacato.

A Pordenone, nel corso degli anni, si è formato un legame forte tra i radicali con l'anima liberale e libertaria presente in Forza Italia ed in una parte degli esponenti della Lega Nord. In questi ultimi mesi la raccolta firme per riformare la giustizia, per liberalizzare il mondo del lavoro con l'abolizione dell'art. 18 ma anche per la libertà di ricerca scientifica sta avendo un particolare successo proprio per la vicinanza di alcuni consiglieri comunali e provinciale del polo della libertà che con costanza si sono uniti a noi in questa iniziativa. Il progetto degli ex democristiani, come Michelangelo Agrusti, è invece quello di bloccare le riforme, ritornare a proposte di leggi elettorali proporzionaliste in regione, che preludono alla rinascita di un sistema partitocratrico italiano che, sotto l´egida della DC e del PCI, ha per cinquant´anni governato e sgovernato l'Italia.

Crediamo che urgano, ormai, bipartitismo e non più bipolarismo; alternativa al regime e non alternanza interna al regime. Da una parte liberali riformatori, presidenzialisti e federalisti, liberisti "americani"; dall´altra l´espressione politica del blocco sociale conservatore che domina l´Italia da 80 anni almeno e di cui Agrusti è rappresentante. Pertanto auspichiamo la presentazione di un'autorevole candidatura alla carica di segretario provinciale di Forza Italia, con un profilo ben definito: liberale, liberista , riformatore sulle istituzioni (favorevole in regione ad una legge elettorale uninominale con due soli partiti) e federalista.

Il profilo di Agrusti è invece espressione del blocco sociale conservatore che ha dominato il panorama politico della nostra provincia e vuole tornare a farlo negando ogni possibilità della "Rivoluzione liberale" proponendo al contrario la restaurazione neodemocristiana.

STEFANO SANTAROSSA