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Il Piccolo 10-04-2001

Chiusi ieri sera alle 20 i termini per la presentazione delle firme raccolte dai partiti a sostegno dei propri rappresentanti: nessuna sorpresa tra i «big»

Politiche, in corsa 84 candidati per 18 posti

Resta fuori solo il Nuovo Psi. «Limata» Democrazia europea, mentre la Fiamma si è autoesclusa

TRIESTE - Ottantaquattro candidati, quattro dei quali (Gentili, Illy, Molinaro e Romoli) con il paracadute del «proporzionale». Due soli partiti costretti a piegarsi alla dura legge dei numeri, mentre il Movimento sociale Fiamma tricolore, diffidato dal ministero dell'Interno dall'usare quel nome, ha ritirato direttamente i propri candidati, Ugo Fabbri e Antonio Martelli. La Corte d'Appello di Trieste, dove sono confluiti i registri delle firme necessarie alla presentazione delle candidature alle elezioni politiche del 13 maggio ha chiuso ieri sera alle 20, assieme alle porte d'accesso, anche le speranze per una manciata di aspiranti deputati e senatori. Non ci saranno candidati del nuovo Psi alle imminenti «politiche» nella nostra regione, mentre Democrazia europea correrà alquanto «dimagrita», avendo tra l'altro raccolto le ultime firme alle 18 di ieri pomeriggio! Non sarà comunque presente in Carnia, e sarà in lizza sulla piazza di Trieste per il solo Senato.

Resta uno sforzo notevole, visto che quelli di De sono stati tra gli ultimi, ieri sera, ad abbandonare gli uffici, assieme a quelli dell'accoppiata Ccd-Cdu, incasinatissima nei conteggi. I socialisti post-craxiani, come racconta il segretario regionale Alessandro Gilleri che sarebbe stato l'unico candidato nel «proporzionale», lamentano il «tradimento» delle piazze di Udine e Pordenone, dove è stata raccolta appena una manciata di adesioni. Le 1500 firme rastrellate a Trieste serviranno comunque, dichiaratamente, a chiedere, nelle future amministrative, «pari dignità nell'autonomia rispetto alla Casa delle libertà.

Per un socialista scontento, altri che invece se la ridono. Quelli dello Sdi, che non hanno avuto difficoltà a raggiungere la quota necessaria, grazie soprattutto alle 2800 firme della sola piazza di Udine. Il Girasole sarà dunque in piena corsa, con la verde triestina Elettra Rinaldi a rappresentare l'area socialista e laica. Sorrisi a 32 denti anche da Renato Fiorelli, sindaco di Moraro, in lizza per il Senato a Gorizia con la sua Lista Fiorelli. Personaggio noto per la sua miltanza passata con Verdi e radicali, forse Fiorelli ha contribuito alla mancata presenza su piazza della Lista Bonino, che alla fine lamenta la perdita delle zone nelle quali non era adeguatamente coperta, e cioè i collegi 3,4,7 e 8 del Friuli-Venezia Giulia.

A titolo di curiosità spicciole si segnala che: nella scheda per i collegi di Trieste 1 e 2 per la Camera, quelli dove candidano rispettivamente Damiani e Illy, la Lista che prende il nome dal sindaco uscente di Trieste avrà la precedenza rispetto al simbolo dell'Ulivo; l'unica «corsa» verso gli uffici vista in Tribunale è stata quella tra Antonaz di Rc e Sluga di An, apparentemente vinta da quest'ultimo, mentre Luciano Kakovic portava flemmaticamente i registri della Margherita; che gli esponenti della stessa Margherita hanno rischiato il coccolone per il ritardo delle firme provenienti dal resto della regione, rimaste intrappolate col loro corriere nel solito maxi-ingorgo sulla Costiera.

f.b.